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salta al contenuto storie di polizia penitenziaria le polizie penitenziarie, la sicurezza, la giustizia e i crimini causati dall'immigrazione menu homepage contatti assistenza legale le foto del degrado colleghi feriti vezenska sluzba immigrazione e sicurezza vai al contenuto articoli pubblicato il dicembre 3, 2018 le buone iniziative della vezenska sluzba, senza dimenticare ruoli e prerogative nelle carceri della repubblica ceca trattamento e rigore vanno di pari passo. ci spieghiamo meglio: il sistema penale della repubblica ceca è improntato al trattamento, alla rieducazione e al reinserimento dei condannati nella società, dopo aver espiato una pena (senza sconti o aperture). nelle prigioni della rc tutti i detenuti sono ammessi ai programmi lavorativi, che sono i più disparati. ma questo viene svolto attraverso logiche di grande rigore e i colleghi delle sezioni detentive di questo paese dell’unione europea hanno tutele e strumenti (manganello, spray, manette, regole d’ingaggio) per respingere aggressioni e violenze dei diversamente liberi, nonché squadre di pronto impiego addestrate come un reparto d’elite di una qualsiasi polizia nazionale. dunque trattamento dei condannati ma, va aggiunto, senza dimenticare che in carcere valgono le regole, altrimenti sono guai. esattamente il contrario dell’italia, dove bonafede e il suo pupillo basentini viaggiano sulle coordinate trattamento – iniziative per i condannati – zero tutele per la polizia penitenziaria. ai quali si concede di tutto, comprese le sberle alle guardiacce brutte e cattive. nella più seria repubblica ceca (e non nella repubblica delle barzellette, detta anche italia) l’organizzazione e la serietà sono di casa. e sono di casa anche dalle parti della vs, che noi consideriamo il miglior corpo di polizia penitenziaria dell’ue. nella cornice della cattedrale di san vito, venceslao e adalberto si è svolto un concerto quartetto dell’orchestra filarmonica di hradec králové. nelle mani dei suoi membri, i violini, i violini e il violoncello restaurati da detenuti del carcere locale. con i musicisti del quartetto anche pavel stanek (in piedi in uniforme), che attualmente lavora come vice capo del dipartimento di reclusione della cittadina. come ex musicista professionista, ha permesso al pubblico di apprezzare il suono dei violini restaurati dal laboratorio del carcere. pubblicato il dicembre 3, 2018 dicembre 3, 2018 carabinieri in servizio molto “operativi”……chissà cosa stanno guardando sugli smartphone….. la foto è di qualche mese fa, come si deduce dalle uniformi….ma la storia non cambia. cari colleghi dell’arma in servizio non si fanno i cazzi propri…… pubblicato il dicembre 3, 2018 comunisti, centri sociali, arci e cgil in piazza per difendere spacciatori, stupratori, affaristi e soprattutto per insultare salvini da riscatto nazionale a milano tutta la feccia è lo scarto umano della società italiana in piazza per difendere terroristi, spacciatori, stupratori, affaristi e insultare il ministro matteo salvini. c’erano proprio tutti gli escrementi della sinistra: centri sociali, arci, associazioni gay arcobaleno (amanti del battacchio africano), sindacati rossi nemici dei lavoratori italiani e i comunisti, e quattro disgraziati rimasti. immancabili le femministe, anche loro come i “busoni” desiderose del battacchio africano. persino l’insulso assessore majorino che vomita odio: “salvini il buffone pericoloso”. è partita da piazzale piola la manifestazione milanese contro il decreto sicurezza e contro la chiusura del centro di accoglienza di via corelli, che potrebbe essere trasformato in un centro per i rimpatri. qualche migliaio di persone sono partite lungo un percorso di circa 4 km che le porterà fino a via corelli. alla manifestazione partecipano la rete di “mai più lager-no ai cpr”, la camera del lavoro, arci, rifondazione comunista, la rete studenti milano e l’usb lombardia. tante le bandiere di cgil, fiom, pci, cobas e anche quelle arcobaleno della pace. tra gli striscioni portati dai manifestanti si legge “mai più lager. né a città studi né altrove” e “lega ladrona. salvini casta”. il segretario della camera del lavoro corrado mandreoli, presente al corteo, ha denunciato “l’assoluta mancanza di diritto delle persone rinchiuse nei centri di espulsione e l’inutilità di istituti di questo tipo. nel 2018 sentirci riproporre uno strumento inadeguato e costoso è vergognoso”. “dopo aver parlato coi responsabili delle strutture d’accoglienza sconvolte dallo tsunami del decreto #salvini e aver letto i numeri di donne, bambini, giovani uomini che in queste settimane finiranno per strada volevo esprimere un concetto piuttosto articolato”, ha dichiarato l’assessore alle politiche sociali del comune di milano pierfrancesco majorino, che ha aggiunto: “salvini: sei un buffone pericoloso. ma noi resisteremo” pubblicato il dicembre 3, 2018 dai delinquenti marocchini a quelli tunisini… un’altra specialità in cui i nordafricani brillano è il borseggio. possibilmente violento. la cronaca ci racconta la notte di terrore e violenza che difficilmente dimenticheranno le due donne vittime di un brutale pestaggio e poi rapinate da due giovani tunisini, entrambi vecchie conoscenze delle forze dell’ordine di carpi, finiti in manette la scorsa notte con le accuse di rapina aggravata e continuata in concorso. i due nordafricani, di 19 e 26 anni, si sono incontrati nel cuore della città emiliana poco prima di mezzanotte, allontanandosi poi dal centro a bordo di uno scooter pronti a mettere in atto i loro insani propositi. pochi minuti dopo infatti i tunisini hanno individuato la loro prima vittima, una 26enne romena che stava facendo ritorno a casa: non appena parcheggiata l’auto la donna è stata brutalmente aggredita da uno dei due rapinatori dapprima con un pugno e poi con una terrificante testata in pieno volto, portata perdipiù con il casco indosso. in seguito, dopo aver sottratto la borsa alla vittima, i tunisini sono scappati a tutto gas col motorino. pochi minuti dopo, con lo stesso modus operandi, una 54enne carpigiana ha subito la frattura del setto nasale e la rottura del labbro dopo il violento colpo col casco da parte dello straniero. la figlia della donna ha però prontamente chiamato i carabinieri i quali, grazie alle dettagliate descrizioni di entrambe le vittime (in particolare quelle sul casco che presentava dei colori molto particolari), hanno ritrovato i 2 tunisini all’interno di un noto pub della zona, mentre in compagnia di un loro connazionale discutevano di come liberarsi del bottino appena conquistato: refurtiva che i militari hanno rinvenuto occultata nello scooter che i rapinatori avevano usato per compiere le loro malefatte. e ora? si, va bene, andranno in galera e poi rimpatriati. forse un lanciafiamme sarebbe stato più efficace, ma che volete, siamo in democrazia…. pubblicato il dicembre 3, 2018 immigrazione e “risorse”. marocchini e tunisini gente poco rispettosa di regole e leggi… specialmente quelli che i due paesi di origine hanno “scaricato”sui barconi con l’intento di svuotare le loro carceri, ben più affollate delle nostre. e quelli approdati sono la feccia, la peggiore canaglia proveniente dai due stati nordafricani. come il criminale marocchino condannato in via definitiva, già espulso che riesce a tornare in italia col visto turistico. la dimostrazione che anche le nostre ambasciate funzionano male è il visto che questo bastardo ha ottenuto semplicemente facendone richiesta. un visto di 6 mesi che i nostri organi diplomatici hanno concesso senza valutare chi, come e quando. ma la becera superficialità dell’ambasciata italiana in marocco è stata sventata dalla polizia di stato, quella in servizio nell’aereoporto di bologna. i bravi colleghi della polaria lo hanno infatti preso regalandogli un bel paio di braccialetti. si tratta di abderrahmane moussaid, 32enne marocchino condannato in via definitiva a 5 anni, 8 mesi e 6 giorni di reclusione per le accuse di violenza sessuale di

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